sabato 29 ottobre 2011

SIAE: UN VECCHIO SISTEMA CHE FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

TUTTI conosceranno questo simbolo. questo logo. TUTTI sanno qualcosa o hanno appreso da amici/parenti qualche nozione base della SIAE. Molti sanno anche però, quanto la SIAE sia odiata e non apprezzata dal mondo musicale, soprattutto quello underground. Ma come mai?


La maggior parte dell'odio nei confronti del nostro ente garante per i diritti d'autore, proviene dal maledetto documento di permesso per i concerti. Un foglio lungo , con tantissime caselle da compilare in maniera corretta. Un piccolo esempio di quanto sia antiquata e obsoleta la burocrazia della Società Italiana degli Autori ed Editori. 


Ma non tutto l'odio termina qui. Ah no! Sarebbe veramente il minimo. Infatti la maggior parte della gente vede la SIAE come un'ente inesistente ed inconsistente quando serve e un vero e proprio peso da trasportarsi dietro come una palla da carcerato quando NON serve.


Siamo tutti d'accordo che i diritti d'autore e la paternità dell'opera sia commercialmente parlando sia moralmente va difesa e garantita per far sì che tutti gli artisti nel corso del tempo possano dire "senti la MIA canzone" e dio volendo guadagnarci anche.


Vivere di musica non è un peccato. anzi. è un sogno che ora anche grazie alla SIAE è sempre più difficile. MA CONTINUIAMO CON ORDINE.


Un altro motivo per cui la gente non vede bene la SIAE è anche per la sua pressione spesso spasmodica nei confronti di locali o di club dove la musica la fa da padrona: orari per l'apertura degli uffici assurdi, code e lunghezze burocratiche, costi sempre più elevati per delle licenze spesso e volentieri INUTILI e superflue. I locali, piccoli o grandi che siano, vivono grazie alla musica, vivono anche grazie alle consumazioni che la gente beve o mangia mentre assiste ad un bel concerto. Chi non l'ha mai fatto di prendersi una sbronza colossale guardando il gruppo dei propri amici o di qualche gruppo underground? A me sì e non fate quello sguardo da angioletto... anche a voi sarà capitato.


L'ultimo motivo, a mio avviso, che non fa piacere alle gente questo ente è il suo CDA. ovvero al tavolo della SIAE, dove a Roma si riuniscono semestralmente i dirigenti, si ritrovano cantautori italiani o "magnacci" della musica italiana leggera. Com'è possibile che un 'artista abbia la possibilità di prendere dei soldi da diritti d'autore non suoi? Voi penserete che non sia possibile..ed invece lo è!


Quando un documento di licenza viene erroneamente (?) falsificato o causa scritte fuori dagli appositi spazi viene annullato, i soldi che il locale ha speso per l'acquisto vanno direttamente in un fondo che raccogliendo tutti i soldi poi va diviso in percentuali pre-stabilite ai componenti del famoso CDA.
Non è fantasia, non è una leggenda metropolitana.
Non è una burla anche dire che il direttore amministrativo della SIAE è Gian Luigi Rondi, un esperto in cinema, classe 1921.


1921.


COSA NE PUO' SAPERE DELLE NUOVE TECNOLOGIE E DI COME RAPPORTARSI CON LA MUSICA UNDERGROUND un signore che ha più anni del quartiere dove vivo a Brescia?!


Questa è la SIAE.


Un'ente fantasma di se stesso, che ormai da anni non rappresenta più una sicurezza e una garanzia per i giovani artisti e per i locali italiani.

Nessun commento:

Posta un commento