domenica 4 dicembre 2011

Cosa è cambiato nella musica? - Editoriale


Ore e ore in sala di registrazione. Giorni, settimane. Addirittura mesi per una sola canzone. Accendere le apparecchiature e lasciare che le valvole ne riscaldino il materiale plastico e metallico. Centinaia di cavi e di collegamenti sparsi per tutta la stanza. Processori lenti e meccanici. Era l'era analogica. Dove il contatto fra macchina ed essere umano, per creare musica era veramente complicato.
Erano anni in cui, registrare un proprio brano, poteva costare tanto o costare pochi dollari. Erano anni in cui, un brano musicale lo si poteva incidere sul master in un giorno per poi poterlo pubblicare dopo mesi per problemi tecnici. Erano anni in cui i migliori capolavori della musica vennero alla luce.
Casualità oppure no?
Non credo nella casualità. Credo invece che quel particolare periodo della nostra storia sia legato ad un momento di cambiamenti sociali/artistici.
C'era la netta sensazione che tutto poteva essere cambiato, plasmato, modificato e che comunque lo si faceva era corretto. Era giusto. Era innovativo.
Erano gli anni d'oro della musica. Una musica che dall'inizio degli anni 60 fino alla fine degli anni 80 ha portato nelle nostre case le migliori armonie e melodie della storia della musica. La musica è legata per concetto e per ideazione al periodo storico. Mi vengono in mente le bellissime sinfonie dei grandi maestri della classica, mi viene ora in mente come sia la musica ora.

E come dopo ogni momento di crescita c'è inesorabilmente la crisi, la decrescita.

Le nuove tecnologie potevano essere un vantaggio incredibile e lo sono ancora per chi non svilisce la vena artistica della propria musica affidandola completamente nelle mani di un software.
Ma non è stato così.
Le nuove tecnologie a partire dal 1988 con l'inizio del progetto e dell'ideazione del fantomatico MP3 hanno inaridito la fertile valle musicale mondiale, ricca di innovazione, di passione, di commercio, di ricchezza, di unione fra popoli.
Sì. perché la musica ha unito popoli, li ha divisi, ha creato correnti d'arte e di moda incredibili. Basti pensare al Punk inglese. Quel punk acido e anti-monarchico che negli anni 70 e primi 80 ha creato subbugli a Londra. Pensiamo al Pop dei grandi artisti mondiali. Il vero pop. Il pop come concetto di musica popolare che, riuscisse senza svilirsi a toccare i cuori del più alto numero di persone.

Ed ora?
Siamo circondati dal nulla.
c'è veramente poco in circolazione. i grandi gruppi, che all'epoca hanno creato sotto di loro un Underground vivo e ricco d'iniziativa ora raschiano il fondo del barile alla ricerca di qualche € in più o di qualche $ per la propria casa sul mare.
Di riflesso l'underground, comunque sempre ricco di gruppi e persone, sembra come intorpidito da un freddo inverno che dura ormai da 20 anni. Sono un ragazzo di questa generazione, che crede nella rinascita della musica anche grazie alla tecnologia. Perché guardare il passato per ricordarsi il presente e, di riflesso, per organizzare il futuro è la prerogativa di ogni musicista.
Utilizzare ora, le tecnologie messe a disposizione dal nostro genio, ci permette di far conoscere il nostro brano in tutto il mondo. ovunque  e per sempre.
SEMBRA TUTTO FACILE, penserete voi. Ma non è così.

VI LASCIAMO CON UNA DOMANDA, PROVATE A DIRE LA VOSTRA. FATECI SAPERE COSA NE PENSATE…

Cosa c'è di diverso ora? cosa è cambiato nella musica, oltre alla tecnologia?

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